Giovannin senza paura- g; u; o( B* Z1 }8 l- s: \$ M
C'era una volta un ragazzetto chiamato Giovannin senza paura, perché non aveva paura di niente. Girava per il mondo e capitò a una locanda a chiedere alloggio. - Qui posto non ce n'è, - disse il padrone, - ma se non hai paura ti mando in un palazzo.
( D8 W9 G2 V6 Y! ]$ l, Z3 ]0 ` - Perché dovrei aver paura?
! U1 a4 i- U# R0 A* o9 M, ]- m - Perché ci si sente, e nessuno ne è potuto uscire altro che morto. La mattina ci va la Compagnia con la bara a prendere chi ha avuto il coraggio di passarci la notte.
- {- h. f2 h: _! k/ b: L Figuratevi Giovannino! Si portò un lume, una bottiglia e una salciccia, e andò./ Z1 n* E) }; z2 K2 g, ]/ Y0 h
A mezzanotte mangiava seduto a tavola, quando dalla cappa del camino sentì una voce: - Butto?& A2 t0 s& w. g: S# C* T+ m
E Giovannino rispose: - E butta!
& r g9 ^. X' d- n. K3 w Dal camino cascò giù una gamba d'uomo. Giovannino bevve un bicchiere di vino.
) Y, \. `7 ^. r3 }- m Poi la voce disse ancora: - Butto?
+ W3 Z+ L; {. r [ E Giovannino: - E butta! . e venne giù un'altra gamba. Giovannino addentò la salciccia.( _& j6 ?* w- q7 X
- Butto?4 R7 L" m9 f, Q: D1 U4 m4 Q
- E butta! - e viene giù un braccio. Giovannino si mise a fischiettare.5 T* J' B( C# }; M; ~: ^- i+ D3 x
- Butto?
) q$ ~* \/ g) j3 I3 V - E butta! - un altro braccio.
6 N# P, O) I2 U% x - Butto?* `( y2 u6 ` W- ], l
- Butta!
% m0 @6 e0 r4 `1 k E cascò un busto che si riappiccicò alle gambe e alle braccia, e restò un uomo in piedi senza testa.
# s) t% d5 }" U% c( l - Butto?/ G! V, ~/ ?- Y5 ^, m0 h: c
- Butta!5 ~# a2 ]. [7 v
Cascò la testa e saltò in cima al busto. Era un omone gigantesco, e Giovannino alzò il bicchiere e disse: - Alla salute!
3 e* A& ?- v# C* O {% } L'omone disse: - Piglia il lume e vieni.
8 N- q9 T: p6 d! u& b* W Giovannino prese il lume ma non si mosse.
( N- b# x5 l( \' D$ l - Passa avanti! - disse l'uomo.
. w$ [# _. i; G; o& |% f - Passa tu, - disse Giovannino.
0 ]' b M b& X* m9 I2 b5 }" e - Tu! - disse l'uomo.4 ]. @& H& A/ [7 s& s, f
- Tu! - disse Giovannino.4 B; [3 ^" b* R
Allora l'uomo passò lui e una stanza dopo l'altra traversò il palazzo, con Giovannino dietro che faceva lume. In un sottoscala c'era una porticina.
$ o- \8 o. a$ s/ {# V - Apri! - disse l'uomo a Giovannino.0 X3 d0 p! @4 ~$ S3 p s0 K
E Giovannino: - Apri tu!) F! P$ w' P, k9 D8 }
E l'uomo aperse con una spallata. C'era una scaletta a chiocciola.
$ m; A, q m+ P4 N* L/ {% w0 I) v - Scendi, - disse l'uomo.
* c0 W; I) }0 _( ] P - Scendi prima tu, - disse Giovannino.
$ n( J5 z6 o3 L" v Scesero in un sotterraneo, e l'uomo indicò una lastra in terra.- Alzala!2 G- V/ n- g, N, T/ A6 X+ q5 S
- Alzala tu! - disse Giovannino, e l'uomo la sollevò come fosse stata una pietruzza.
% e4 g' [6 _5 U/ {! Y Sotto c'erano tre marmitte d'oro. - Portale su! - disse l'uomo.$ N8 |5 K8 p# \& h) M& s9 M
- Portale su tu! - disse Giovannino. E l'uomo se le portò su una per volta.% i( H0 S. ~3 E8 D6 M
Quando furono di nuovo nella sala del camino, l'uomo disse: - Giovannino, l'incanto è rotto! - Gli si staccò una gamba e scalciò via, su per il camino. - Di queste marmitte una è per te, - e gli si staccò un braccio e s'arrampicò per il camino. - Un'altra è per la Compagnia che ti verrà a prendere credendoti morto, - e gli si staccò anche l'altro braccio e inseguì il primo. - La terza è per il primo povero che passa, - gli si staccò l'altra gamba e rimase seduto per terra. - Il palazzo tientelo pure tu, - e gli si staccò il busto e rimase solo la testa posata in terra. . Perchè dei padroni di questo palazzo, è perduta per sempre ormai la stirpe, - e la testa si sollevò e salì per la cappa del camino.
+ F% B+ b$ b4 _ N6 F& ] Appena schiarì il cielo, si sentì un canto: Mieserere mei, miserere mei, ed era la Compagnia con la bara che veniva a prendere Giovannino morto. E lo vedono alla finestra che fumava la pipa.
# Y, G% D* `7 E1 u$ ] Giovannin senza paura con quelle monete d'oro fu ricco e abitò felice nel palazzo. Finché un giorno non gli successe che, voltandosi, vide la sua ombra e se ne spaventò tanto che morì |