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[意语阅读] 意大利语阅读资料:《木偶奇遇记》9

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发表于 2012-8-17 13:38:10 | 显示全部楼层 |阅读模式
  9. Pinocchio vende l'abbecedario per andare a vedere il teatrino dei burattini.- Q# F8 G4 a7 M  {' v/ a( D
  Il Gran Teatro dei burattini: p4 U& H; n1 Q) S- ]
  Smesso che fu di nevicare, Pinocchio col suo bravo Abbecedario nuovo sotto il braccio, prese la strada che menava alla scuola: e strada facendo, fantasticava nel suo cervellino mille ragionamenti e mille castelli in aria, uno più bello dell'altro.
* F, L% }# p0 u  E discorrendo da sé solo diceva:
9 K! v( q) N$ x4 x8 j( T  "Oggi, alla scuola, voglio subito imparare a leggere: domani poi imparerò a scrivere e domani l'altro imparerò a fare i numeri. Poi, colla mia abilità, guadagnerò molti quattrini e coi primi quattrini che mi verranno in tasca, voglio subito fare al mio babbo una bella casacca di panno. Ma che dico di panno? Gliela voglio fare tutta d'argento e d'oro, e coi bottoni di brillanti. E quel pover'uomo se la merita davvero: perché, insomma, per comprarmi i libri e per farmi istruire, è rimasto in maniche di camicia... a questi freddi! Non ci sono che i babbi che sieno capaci di certi sacrifizi!..."
  r2 s: H7 K4 P9 Z  Mentre tutto commosso diceva così, gli parve di sentire in lontananza una musica di pifferi e di colpi di grancassa: pì-pì-pì, pì-pì-pì zum, zum, zum, zum.
# B+ D/ u8 ~0 r6 [7 T7 n% e  Si fermò e stette in ascolto. Quei suoni venivano di fondo a una lunghissima strada traversa, che conduceva a un piccolo paesetto fabbricato sulla spiaggia del mare.
$ N! D: d. E5 Q, B. Q+ ]  "Che cosa sia questa musica? Peccato che io debba andare a scuola, se no...". D; F1 r7 s5 J( w. h9 v* V, @
  E rimase lì perplesso. A ogni modo, bisognava prendere una risoluzione: o a scuola, o a sentire i pifferi:/ Z1 p0 N$ K* p! G: r
  "Oggi anderò a sentire i pifferi, e domani a scuola: per andare a scuola c'è sempre tempo", disse finalmente quel monello facendo una spallucciata.
  j5 t2 ]! N* c  Detto fatto, infilò giù per la strada traversa, e cominciò a correre a gambe. Più correva e più sentiva distinto il suono dei pifferi e dei tonfi della grancassa: pì-pì-pì, pì-pì-pì... zum, zum, zum, zum./ y% J: A* z; g" t. s4 [7 {
  Quand'ecco che si trovò in mezzo a una piazza tutta piena di gente, la quale si affollava intorno a un gran baraccone di legno e di tela dipinta di mille colori." C! T& t& G9 k& t
  "Che cos'è quel baraccone?" domandò Pinocchio, voltandosi a un ragazzetto che era lì del paese.) M( L- @) _# r5 u+ R7 U# `
  "Leggi il cartello, che c'è scritto, e lo saprai."
- Y/ R7 E/ u$ G' p  "Lo leggerei volentieri, ma per l'appunto oggi non so leggere."
2 S. Z% X, g2 G  ?7 `" j# H  "Bravo bue! Allora te lo leggerò io. Sappi dunque che in quel cartello a lettere rosse come il fuoco c'è scritto: GRAN TEATRO DEI BURATTINI..."
3 k3 a5 o5 f6 Z# h' o  "è molto che è incominciata la commedia?"
+ k  e/ o$ G" P/ b# y6 x- N! |. f  "Comincia ora."
, \$ G! |; {; A* {3 W8 I! O  "E quanto si spende per entrare?"
/ s& T# u" e& O  C( ]' P. n  "Quattro soldi."7 e4 I) w. p& M
  Pinocchio, che aveva addosso la febbre della curiosità, perse ogni ritegno, e disse senza vergognarsi al ragazzetto, col quale parlava:( F$ _' B7 `4 W- R1 a' o
  "Mi daresti quattro soldi fino a domani?"" o: B  r9 N' E3 E* s" U
  "Te li darei volentieri", gli rispose l'altro canzonandolo, "ma oggi per l'appunto non te li posso dare."
! e: h: |. X6 Q- t" I  "Per quattro soldi, ti vendo la mia giacchetta", gli disse allora il burattino.
, b3 ~( j# v. w& Y) p! O# V  "Che vuoi che mi faccia di una giacchetta di carta fiorita? Se ci piove su, non c'è più verso di cavartela da dosso."
5 L- r" U  P; c/ p# L  "Vuoi comprare le mie scarpe?"
7 f  ^( V- C- P) u  p  "Sono buone per accendere il fuoco."
% }0 m! p- I4 I, V. t+ n; o& n+ e  "Quanto mi dai del berretto?". k2 b: g' P; ~+ ?3 H3 _
  "Bell'acquisto davvero! Un berretto di midolla di pane! C'è il caso che i topi me lo vengano a mangiare in capo!"& h6 p0 p0 F+ V0 O2 n5 n
  Pinocchio era sulle spine. Stava lì lì per fare un'ultima offerta: ma non aveva coraggio; esitava, tentennava, pativa. Alla fine disse:8 P9 P9 `) ^2 s) y  T! G
  "Vuoi darmi quattro soldi di quest'Abbecedario nuovo?"
; R0 ^: s; f; s* {7 a4 G+ B8 T  "Io sono un ragazzo, e non compro nulla dai ragazzi", gli rispose il suo piccolo interlocutore, che aveva molto più giudizio di lui.; Z6 e' z/ S6 O! G
  "Per quattro soldi l'Abbecedario lo prendo io", gridò un rivenditore di panni usati, che s'era trovato presente alla conversazione.
9 |6 o3 A, N. e6 l) K6 b9 k  E il libro fu venduto lì sui due piedi. E pensare che quel pover'uomo di Geppetto era rimasto a casa, a tremare dal freddo in maniche di camicia, per comprare l'Abbecedario al figliuolo!
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