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[综合辅导] 综合辅导资料《木偶奇遇记》2

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发表于 2012-8-17 13:33:44 | 显示全部楼层 |阅读模式
  2. Maestro Ciliegia regala il pezzo di legno al suo amico Geppetto, il quale lo prende per fabbricarsi un burattino maraviglioso che sappia ballare, tirar di scherma e fare i salti mortali.- e. z* G' x1 A9 u3 D& N% R! M
  Geppetto
  e6 G: i% w/ G3 X  In quel punto fu bussato alla porta.
$ ~& R0 p! G" y/ [/ O$ ^  "Passate pure", disse il falegname, senza aver la forza di rizzarsi in piedi.
+ N4 P7 ^1 j, O. L. O( j  Allora entrò in bottega un vecchietto tutto arzillo, il quale aveva nome Geppetto; ma i ragazzi del vicinato, quando lo volevano far montare su tutte le furie, lo chiamavano col soprannome di Polendina, a motivo della sua parrucca gialla che somigliava moltissimo alla polendina di granturco.
0 q/ p$ H( E9 R8 G  Geppetto era bizzosissimo. Guai a chiamarlo Polendina! Diventava subito una bestia e non c'era più verso di tenerlo.& A2 x' G* i* J" I. M; H; k
  "Buon giorno, mastr'Antonio", disse Geppetto. "Che cosa fate costì per terra?"; ]8 h+ j! x: E% [8 b6 L4 X# i
  "Insegno l'abbaco alle formicole."
; j' |6 M% F# S+ ~! s+ x" C9 [4 ~$ o  "Buon pro vi faccia!": M" Y- [; B. a( K0 V
  "Chi vi ha portato da me, compar Geppetto?"; x& m$ n: S6 ?7 ^9 c
  "Le gambe. Sappiate, mastr'Antonio, che son venuto da voi, per chiedervi un favore."3 U  z! T/ f5 [. F7 A
  "Eccomi qui, pronto a servirvi", replicò il falegname, rizzandosi su i ginocchi.8 p# C7 C) o* o( @7 Y% ~; H  C
  "Stamani m'è piovuta nel cervello un'idea."
: V. {% Q# H1 |4 E  "Sentiamola.". m1 a7 {" O3 f( m9 M( g; b* b
  "Ho pensato di fabbricarmi da me un bel burattino di legno; ma un burattino maraviglioso, che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali. Con questo burattino voglio girare il mondo, per buscarmi un tozzo di pane e un bicchier di vino; che ve ne pare?"7 _6 Z/ c5 @/ M5 s
  "Bravo Polendina!" gridò la solita vocina, che non si capiva di dove uscisse.. }( `! A! W. C9 i
  A sentirsi chiamar Polendina, compar Geppetto diventò rosso come un peperone dalla bizza, e voltandosi verso il falegname, gli disse imbestialito:5 F3 V! B& ]9 T& c  z# t; k
  "Perché mi offendete?"
2 F( O. L. @7 M5 s- O3 d7 {9 ?9 v  "Chi vi offende?"9 l% q* N" l  k- i) A0 M3 J
  "Mi avete detto Polendina!..."
# Q0 H# z9 o- l0 u  "Non sono stato io."8 a7 ^# z) O& U3 ~6 Y& _4 y
  "Sta un po' a vedere che sarò stato io! Io dico che siete stato voi."
  r( K! [, ^. }3 N' E  "No!". S) l9 A8 F& J+ S' V5 S
  "Sì!"
0 ~8 Z* @. V3 }  "No!"' ~' L( r) ^, R, q
  "Sì!"; r! z$ W" S% K6 A; _- b
  E riscaldandosi sempre più, vennero dalle parole ai fatti, e acciuffatisi fra di loro, si graffiarono, si morsero e si sbertucciarono.
6 _$ t! W7 f- Q; z$ b4 M# b- p  Finito il combattimento, mastr'Antonio si trovò fra le mani la parrucca gialla di Geppetto, e Geppetto si accorse di avere in bocca la parrucca brizzolata del falegname.
' x' w! z% B9 }+ T# V  "Rendimi la mia parrucca!" gridò mastr'Antonio.. g$ |3 s/ T4 x  ]& e! ^
  "E tu rendimi la mia, e rifacciamo la pace."
% n9 |; m' I$ }2 A' z3 Z- q  I due vecchietti, dopo aver ripreso ognuno di loro la propria parrucca, si strinsero la mano e giurarono di rimanere buoni amici per tutta la vita.
7 i1 w$ P6 E; G0 M! _  "Dunque, compar Geppetto", disse il falegname in segno di pace fatta, "qual è il piacere che volete da me?"+ t' [/ p1 Q% n+ C5 v
  "Vorrei un po' di legno per fabbricare il mio burattino; me lo date?"
4 G8 A, M, M  L4 T  Mastr'Antonio, tutto contento, andò subito a prendere sul banco quel pezzo di legno che era stato cagione a lui di tante paure. Ma quando fu lì per consegnarlo all'amico, il pezzo di legno dette uno scossone e sgusciandogli violentemente dalle mani, andò a battere con forza negli stinchi impresciuttiti del povero Geppetto.
2 V9 k# l+ N. w3 i) N  "Ah! gli è con questo bel garbo, mastr'Antonio, che voi regalate la vostra roba? M'avete quasi azzoppito!..."3 B6 A& ?$ b" ]
  "Vi giuro che non sono stato io!"
+ J( M0 i" |+ S0 x( w3 `4 o  "Allora sarò stato io!...") _3 p- a! f2 f5 _8 Y: Y7 e4 l" S
  "La colpa è tutta di questo legno..."- k0 n7 q& w* p- \
  "Lo so che è del legno: ma siete voi che me l'avete tirato nelle gambe!"3 z. X2 b3 L/ H2 `
  "Io non ve l'ho tirato!"
6 J! @1 [# g6 e: o4 A/ |  "Bugiardo!"- ]4 [2 P' j% V, R' Y
  "Geppetto, non mi offendete; se no vi chiamo Polendina!..."
9 _5 ~- Q; a; z) w: l  "Asino!"
: o1 }( s) K! }  "Polendina!"
- R" J+ p3 s9 t& Z# Y/ q3 u4 @  "Somaro!"& `  z2 W0 W0 d
  "Polendina!"
. h8 W- b3 c$ X1 Z# n  "Brutto scimmiotto!"
$ ?, E4 s! z1 D$ H. I  "Polendina!"$ Q; s0 q# V, s! m
  A sentirsi chiamar Polendina per la terza volta, Geppetto perse il lume degli occhi, si avventò sul falegname; e lì se ne dettero un sacco e una sporta.& x$ ^2 Y1 t$ V9 f# p5 D$ q# B+ z2 \* R' H
  A battaglia finita, mastr'Antonio si trovò due graffi di più sul naso, e quell'altro due bottoni di meno al giubbetto. Pareggiati in questo modo i loro conti, si strinsero la mano e giurarono di rimanere buoni amici per tutta la vita.+ J+ N% [( A% q
  Intanto Geppetto prese con sé il suo bravo pezzo di legno, e ringraziato mastr'Antonio, se ne tornò zoppicando a casa.
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